- Editore : Independently published (18 aprile 2020)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 242 pagine
- ISBN-13 : 979-8634791883
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cartaceo
ebook
Il corpo senza vita di un’insegnante in pensione viene rinvenuto vicino ad una discarica. Un omicidio apparentemente inspiegabile. Il caso viene affidato al maresciallo Altasi, giunto da poco a Thiene. Al suo fianco il vice-brigadiere Orpelli. L’indagine, che coinvolge il mondo della scuola e il campo Rom sorto ai margini della discarica, si complica con il rinvenimento di un secondo cadavere e dell’arma del delitto, sulla quale sono evidenti le impronte del probabile assassino: una figura insospettabile. Per risolvere il caso occorrerà percorrere una strada incompiuta, prima che il liscio asfalto renda troppo facile scappare e dimenticare.
Recensione:
L’acqua del diavolo, di Cristina Lanaro
31 MARZO 2016 / MICHELA PETTINÀ
“L’acqua del diavolo”, uscito nel 2015 per la Attilio Fraccaro Editore, è un libro di
Cristina Lanaro, il secondo con protagonista il maresciallo dei Carabinieri Francesco Altasi. La storia, pur romanzata, prende spunto dalla realtà, così come reali sono i luoghi, anche se con qualche nome cambiato. Altasi è appena arrivato al Comando di Thiene, nell’Alto Vicentino, quando viene scoperto il cadavere di una maestra elementare in pensione. Il luogo del ritrovamento è una discarica, accanto a cui sorge un campo nomadi. Camion carichi di rifiuti non trattati, pozzi inquinati, un’integrazione difficile tra rom e locali, silenzi e bugie fanno da sfondo all’indagine di Altasi.
Il punto di forza del libro: è la caratterizzazione dei personaggi, che è vivida e ben costruita. Accanto ad Altasi troviamo il vice brigadiere Orpelli, scostante e poco amato dai colleghi, quanto prezioso amico per il maresciallo. E la giovane e coraggiosa maestra Sara, l’impeccabile quanto irritante agente Freso, l’intelligente cane Fernando. In parallelo, scorrono le storie di Tony, affascinante giornalista che indaga sulla discarica, della piccola rom Riana, di un’altra giovane nomade, Ael, che ha rinnegato il suo passato senza però riuscire a dimenticarlo.
Perché leggere L’acqua del diavolo: perché, pur trattandosi di un romanzo, e quindi di un’opera di fantasia, parla dell’inquinamento di terreni e falde acquifere, un problema reale e urgente, in ogni angolo del mondo. E perché nel libro la Lanaro affronta, con delicatezza, il tema dell’integrazione fra culture diverse, evitando sia i preconcetti che il buonismo. E infine perché “L’acqua del diavolo” è un romanzo onesto, scorrevole, adatto a tutti.